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Come raggiungerci

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in AUTO

  • da MESSINA: A18 Messina-Catania fino a Catania. percorso google maps;
  • da CATANIA: A19 Catania-Palermo fino allo svincolo per Caltanissetta, in direzione della SS640. Da Caltanissetta percorrere la SS640 fino ad Agrigento. percorso google maps
  • da PALERMO: SS189 verso Agrigento. percorso google maps

in AEREO

  • da PALERMO:
    • La ditta Società Autolinee Licata offre un collegamento diretto dall'aeroporto ad Agrigento
    • Dall'Aeroporto "Falcone-Borsellino" di Capaci un treno della metropolitana parte ogni 30 minuti in direzione Palermo Centrale.
      Da Stazione Centrale delle Ferrovie dello Stato di Palermo è possibile quindi prendere il Treno verso Agrigento oppure un autobus della CUFFARO dalla vicina stazione degli autobus.
  • Da CATANIA (Aeroporto Fontanarossa):
    la SAIS Traporti collega l'aeroporto "Fontanarossa" di Catania ad Agrigento.
    Prezzo: € 11/00.
    Per gli orari potete visionare il sito della SAIS Trasporti.

Per i collegamenti ferroviari Vi consigliamo la consultazione del sito www.trenitalia.it
Una volta raggiunta AGRIGENTO:
  • in auto:
    • seguite le indicazioni stradali verso il PALACONGRESSI al Villaggio Mosè;
  • a piedi:
    • prendete un autobus nello spazio antistante la Stazione Centrale delle Ferrovie dello Stato;
    • chiamate un taxi (0922-26670).

Mappa

dove-siamo

Favara, città dell'Agnello Pasquale

Comune di Favara
www.comune.favara.ag.it
Scheda
Popolazione: 31.098 Abitanti (dati ISTAT 2001)
Grosso centro agricolo, Favara sorge ad appena 17KM ad Est del capoluogo, a 338 metri s.l.m.
Il centro abitato si estende lungo le falde collinari della Montagnella, delimitate dei fiumi Salso e Platani.
L'economia di questo Comune si basa essenzialmente sull'agricoltura e sulla zootecnia, bisogna tuttavia segnalare una sempre crescente imprenditoria edilizia e piccolo industriale.
Storia
I primi abitatori di Favara furono i Sicani, però il nome della cittadina è sicuramente dovuto agli arabi che qui fondarono un casale che chiamarono "Fawarah" che significa "addondante di acque".
Ma il popolamento del sito si deve al conte Federico Chiaramonte che nel 1280 vi edificò un castello attorno al quale sorge il borgo che rimase alla famiglia Chiaramonte per circa un secolo.
Fu proprio in questo periodo che Favara rifiorì, grazie ai suoi terreni fertili e ricchi di acqua e alla sua posizione strategica.
Dopo i Chiaramonte il borgo passò al duca di Monteleone e successivamente divenne di proprietà delle famiglie Parapertuso, Moncada, De Marinis e Pignatelli Cortès che ne mantennero il possesso fino alla fine del sistema feudale.

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Agrigento, città della Valle dei Templi

Comune di Agrigento
www.comune.agrigento.it
Scheda
Popolazione: 54.619 abitanti (dati ISTAT 2001)
La città sorge nella costa meridionale della Sicilia e più precisamente nella parte sud-occidentale. Si estende su due colli noti al mondo intero come la "Valle dei Templi". Questo preziosissimo sito archeologico, testimonianza della dominazione greca in Sicilia, è stato proclamato dall'Unesco, per la sua bellezza e peculiarità, patrimonio dell'umanità.
"La Valle dei Templi" richiama ogni anno migliaia di turisti da ogni parte del mondo, favorendo, un'economia basata sul turismo non solo culturale ma anche su quello balneare grazie alle splendide coste sabbiose prospicienti la città. Agrigento è famosa in tutto il mondo anche per "la Sagra del mandorlo in giore", che è diventata un Festival Internazionale del folclore. Durante la Sagra, che si svolge all'inizio della primavera, Agrigento diventa la capitale del mondo perchè ospita circa venti gruppi folcloristici e bandistici provenienti da ogni continente, circa 900 ospiti tra cantanti, danzatori, suonatori e coreografi. Le delicate infiorescenze dei mandorli e il bellissimo e suggestivo tempio della Concordia fanno da cornice ai sontuosi e coloratissimi costumi dei danzatori e agli insoliti strumenti dei suonatori.
Il turismo, però, è solo un aspetto dell'economia di Agrigento, l'altro aspetto infatti è la raccolta, la trasformazione ma soprattutto la commercializzazione dei prodotti agricoli dell'entroterra.
Storia
La fondazione dell'antica Akragas, l'odierna Agrigento, risale al 580 a.C., ad opera di un gruppo di colori Rodio-Cretesi e Gelesi che la collocarono a metà strada tra Gela e Selinunte al fine di controllare la costa meridionale della Sicilia dalle invasioni dei Cartaginesi.
Il nome si deve al fiume Akragas che scorreva lì vicino.
Dopo circa dieci anni dalla fondazione, venne instaurata in città la tirannide ad opera di Falaride (570/555) che cominciò il processo di ellenizzazione dell'entroterra e che ebbe anche il merito di fornire la città di cinta muraria, di definirne la forma e di abbellirla con monumenti ed edifici di notevole fattura. Ucciso Falaride, Akragas passò sotto la tirannia di Terone (488/472) che strinse un patto di collaborazione con Gerone, tiranno di Gela e Siracusa, insieme al quale riuscì a sconfiggere i Cartaginesi ad Imera nel 480 e che permise alla città di espandere i suoi confini fino al Tirreno.
Dopo Terone salì al potere il figlio Trasideo che non brillò certo per capacità politiche tanto da essere costretto alla fuga ed ucciso, in un secondo tempo, a Megara Nisea in Grecia. Dopo la fuga di Trasideo, Akragas, retta da un governo democratico-oligarchico, visse un periodo di grande splendore soprattutto dal punto di vista culturale. E' proprio in questo periodo che fa la sua comparsa il filosofo greco Empedocle mentre la città viene abbellita con gli splendidi templi sulla collina meridionale e con il completamento dell'acropoli sulla Rupe Atenea e sull'altura nord-occidentale.
Nel 452 a.C., Akragas venne attaccata da Ducezio, un siculo ellenizzato, ma gli akragantini riuscirono a contrastarne la forza grazie all'alleanza con Siracusa, tuttavia, dopo pochi anni, la città fu definitivamente conquistata da Cartagine (406) che la governò fino al 340 a.C., quando il greco Timoleonte restaurò il regime democratico greco.
Dopo un periodo di relativa tranquillità e rinnovamento, Akragas visse un nuovo periodo di oscurantismo con l'ascesa al potere del tiranno di Siracusa Agatocle, che sconfitti gli akragantini, alleati dei Cartaginesi, ripristinò il predominio siracusano su tutta la costa meridionale della Sicilia, dopo aver stipulato un trattato di pace con i Cartaginesi a cui rimae Eraclea Minoa mentre Akragas passò nelle mani del tiranno di Siracusa Agatocle. Nel frattempo nel 264 scoppiò la prima guerra punica che vide i romani al fianco dei Mamertini, insidiati dai Cartaginesi. I Romani mossero alla volta di Siracusa e poi di Akragas la quale, dopo essere stata conquistata nel 241 mutò il suo nome in Agrigentum. Durante il periodo imperiale, Agrigentum divenne il centro più importante per l'estrazione del zolfo e sede di scambi commerciali tra i più importanti del Mediterraneo, inoltre, dopo l'editto di Costantino, che pose fine alla persecuzioni dei cristiani, molti templi pagani furono trasformati in chiese cristiane.
Nel V sec. d.C. Agrigentum fu invasa e saccheggiata dai Vandali e dai Goti prima e dai Bizantini poi che nel 535 proclamarono la Sicilia provincia bizantina. Nel VII secolo gli abitanti abbandonarono la residenza a valle per trasferirsi sulla collina dell'acropoli forse per i continui attacchi dal mare dei saraceni. Nell'840 un esercito di Berberi occupò Agrigentum e ne mutò il nome in Kernent dalla cui pronuncia storpiata venne fuori il nome di Gergenti cambiato poi in Girgenti.
Nel 1087 la città venne conquistata dai Normanni che la trasformarono in sede vescovile, poi dagli Svevi, dagli Angioini ed infine dagli Aragonesi (1302) con la pace di Caltabellotta. Dal XIV secolo fino all'abolizione del feudalesimo il territorio di Girgenti fu gestito da potenti famiglie come i Chiaramonte, i Peralta, i Moncado, i Montaperto, i Tomasi e i Del Carretto. Nel 1927, durante il ventennio fascista, la città riprese la sua vecchia denominazione e venne chiamata Agrigento, nome che manterrà fino ai nostri giorni.


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webmaster: Salvatore PECORARO

ultima modifica alla pagina alle ore 10:40:42 del 11/8/2019

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